Come va il gruppo?
Ci sono dei tifosi che hanno scritto delle lettere molto interessanti, nelle
quali chiedono di conoscere meglio la situazione dei gruppo al quale appartengono.
Io prendo la palla al balzo e affronto questo argomento più che volentieri,
anche perché era venuto il tempo di farlo.
Come va il gruppo?
Parlando faziosamente direi bene, anzi benissimo, anzi cercherei di farlo
apparire nel miglior modo possibile, ma preferisco --essere sincero, come
sempre! Il gruppo stà bene e marcia alla grande.
No, non è un gioco di parole, ma è la realtà che tutti
possono vedere, il gruppo stà attraversando un buon momento, e ogni
giorno che passa i ragazzi acquistano sicurezza e fiducia nei propri mezzi.
Sono contento di come stanno andando le cose, perché le nuove leve
(che oramai non sono più neanche tanto nuove) insieme a quelli che
vogliono inserirsi nel gruppo per la prima volta, mettono sul piatto della
bilancia la loro euforia e una grande voglia di fare superando ogni più
rosea aspettativa. Loro non stanno crescendo nell’odio, ma solo nell’amore
verso il gruppo e per il tifo, questo non è certo un gruppo che si
sta sfaldando, né che soffre di misteriose defezioni, tutt’altro...
Oggi allo stadio torniamo tutti molto più volentieri, non c’è
l’aria tesa dei giorni andati, non c’è l’aria tesa
dei pettegolezzi o degli attacchi isterici, ma si respira l’aria di
voler tifare, di voler rendere sempre più funzionale il nostro gruppo,
senza nascondere nulla.
Certo i problemi non sono finiti, né si è arrivati al “Top”,
ma una cosa la possiamo dire: siamo soddisfatti di come stanno andando le
cose, e voi tifosi che ci avete concesso la vostra fiducia potete stare tranquilli:
il gruppo gode di ottima salute!
Diversa sicuramente da quella dei giocatori che vediamo uscire in barella
o esibirsi con curiose fasciature intorno alla testa, quasi a rievocare i
mitici tempi di Ferraris IV. Come stiamo notando dalle ultime partite il gioco
duro e fin troppo deciso non è stato debellato, anzi assistiamo a scene
pietose della stessa gravità delle risse che si verificano in curva...
Ma scusate, Sampdoria-Napoli, finale di Coppa Italia dello scorso anno, non
doveva insegnarci qualcosa?
Altra cosa che non ha insegnato nulla è stata la morte di Antonio,
infatti vi proponiamo un articolo di uno dei nostri, presente a Inter-Roma
3-0 del 1 ottobre 1989; potrà sembrare un pò in ritardo è
vero, ma è significativo lo stesso, quello che si legge è la
realtà di S. Siro.
E visto che si parla di S. Siro e quindi di Milano, sempre per restare in
tema, a Cremonese-Milan, l’arbitro è stato colpito al viso da
uno dei tanti oggetti lanciati dalla parte rossonera (certo, tra petardi sui
portieri e monete in faccia agli arbitri.
Tutti ci a pettavamo una punizione esemplare, sull’esempio delle tre
giornate di squalifica rifilate alla Roma dopo lo spareggio di Perugia, ed
infatti il responso dell’inflessibile giudice sportivo è stato
di una multa di 50 milioni!!
Mi viene spontaneo chiedermi dove sia la giustizia (e forse se lo chiede anche
la Cremonese, che per un fatto molto meno grave, ha avuto recentemente il
campo squalificato, andando a giocare a Monza), ma ragazzi, niente di nuovo
sotto il sole, quando i milanisti giocarono al tiro al bersaglio con Tancredi,
il Milan perse 2-0 a tavolino (che è la prassi), ma anche lì
nessuna squalifica. Strano davvero!
Mi chiedo anche, alla luce di questi fatti, a parti inverse, se fosse stato
un tifoso della roma a colpire l’arbitro, cosa sarebbe succeso con questa
“giustizia”. A quando un giudice per il giudice sportivo? E se
esistesse un giudice sportivo dei gruppi Ultras un paio di giornate le darei
ai tifosi della Roma in occasione della partita col Napoli.
Abbiamo offerto un vasto repertorio di comportamenti unici, prima in Nord
si è assistito ad uno scambio di sciarpe tra i tifosi (addirittura
una sciarpa del Napoli è stata attaccata alla rete della porta in Sud...),
poi la stessa Nord si è scatenata in cori ostili contro i napoletani,
i quali assurdamente hanno iniziato ad inneggiare alla Lazio(!), e noi per
non essere da meno abbiamo cantato Verona, Verona...(!!). Ma insomma, vogliamo
essere un pò coerenti?
Per finire insisto nel dire che non mi piacciono i cori razzisti, non dovrebbero
far parte del mondo del tifo e visto che è un’offesa che non
amo ricevere, mi rifiuto di scaricarla sugli altri.
Ci può essere l’antipatia per questa o quella squadra, l’antogonismo
è una realtà con la quale ci misuriamo anche nella vita di tutti
i giorni, ma se proprio dobbiamo sprecare fiato ed energie, facciamolo per
sostenere la squadra, i polmoni spremiamoli per cantare che è molto,
molto meglio. Il razzismo becero lasciamolo a chi vuole sguazzarci dentro,
a noi piace solo la Magica e tutto il mondo del Commando Ultrà Curva
Sud.
Stefano Malfatti
Commando Ultrà Curva Sud
Vecchio Cucs
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